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Pellegrini. Avevamo come supporto un’officina elettronica e una meccanica situate negli scantinati
dell’Istituto di Fisica. Il direttore dell’istituto era Edoardo Amaldi e si respirava ancora l’aria di via
Panisperna.

Incontrai studenti come Antonio Sanò e Francesco Catoni (notevole mente matematica) che
divenuti dottori in fisica furono assunti al “Laboratorio di Elettronica del CNEN). Un ambiente
giovane ed effervescente.
L’obiettivo mai raggiunto era avere due tecnici per ogni fisico o ingegnere e in seguito furono
aggiunti i tecnici diplomati Mauti, Bartoccini, Cochi, Fillarini, Boragina. Ai tecnici che ne avevano
tempo e voglia era consentito di seguire i corsi, partecipare ai seminari di lavoro e successivamente
anche ai congressi della Società Italiana di Fisica. Questa partecipazione insieme al lavoro di
equipe nel tempo forniva loro una preparazione più vicina a quella universitaria. Più tardi, uno di
loro, Franco Giovannelli iscrittosi a Fisica divenne poi Professore di Astrofisica.

Malgrado che i diplomati tecnici, Periti Industriali in elettronica o meccanica, all’epoca avessero
qualche rudimento di calcolo integrale, mancavano degli strumenti di matematica superiore per una
totale comprensione dei fenomeni fisici ma, tutto sommato, l’effetto positivo fu che dovevano
costruirsi un immagine mentale dell’esperimento da seguire, gestire o progettare. I più volenterosi si
documentavano in biblioteca su riviste come “Nuclear instrumens and Metods” o libri come i
“Alberigi Rispoli – Elettronica”, “ Milman and Taub - Pulse, Digital and Switching Waveform” ,
“Elmore Snds - Electronics: Experimental Techniques” ecc..

Per quanto riguarda me e alcuni altri ciò era facilitato dagli insegnamenti a largo spettro ricevuti
da ingegneri e fisici,, provenienti dalle principali industrie italiane e dall’università, comandati
all’Istituto Industriale Statale, pieno di laboratori di fisica, elettronica, meccanica e aeronautica
ben funzionanti e ben gestiti. Un insieme di competenze e “facilità” perdute con le dissennate
politiche governative applicate negli anni successivi.
All’Istituto si rivolgevano il prof. Brunello Rispoli e il Prof. Sebastiano Sciuti.

Dopo il primo anno alla RAI gli stipendi erano raddoppiati, noi in vece avevamo aggiunto circa il
10% con contratti precari ma, personalmente, ero affascinato dal tipo di lavoro e oltre ai corsi per
studenti e ingegneri nucleari, eccomi a seguire nella terrazza dell’Istituto di Fisica, sotto la
supervisione del Dott. De Agostino, l’esperienza per la rivelazione della luce di Cherenkov dovuta
ai raggi cosmici.

                                                     Luglio 1959 – Un pulmino della capienza di nove
                                                     persone, autista compreso (Alberto Picca che faceva
                                                     anche il montatore elettronico e il magazziniere), porta
                                                     i primi dipendenti del neonato “Laboratorio di
                                                     Elettronica” alla “Casaccia” .

                                                     E’ stata ripulita e adattata una ex vaccheria che aveva
                                                     due silos di cui uno abbattuto, situata in località Osteria
                                                     Nuova a sei Km dal lago di Bracciano, in un terreno di
                                                     cento ettari ceduto dal cardinale Micara per la somma
                                                     di una lira.
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